Storia
Storia
La storia della pallacanestro pistoiese ha vissuto tre momenti ben distinti, che attraversano un arco di circa settanta anni, rendendo quindi solidissima la tradizione cestistica cittadina.
Le origini
Dal dopoguerra fino alla soglia degli anni Settanta il basket pistoiese è rappresentato dalla Libertas, formazione capace di raggiungere la Serie B nel 1959, affiancata da un marchio allora prestigioso quale Permaflex. Dopo quella fugace apparizione, della Libertas si perdono le tracce, almeno a buoni livelli.
L'epoca d'oro
A metà degli anni Sessanta irrompe sulla scena del basket cittadino l’Olimpia Basket, che conquista la serie B nel 1984, la A2 nel 1987 e la A1 nel 1992, rimanendo nei campionati di Serie A per dodici stagioni consecutive (fra A1 e A2) e partecipando alla Coppa Korac nella stagione 1996/97, prima e finora unica partecipazione di un sodalizio cittadino a una competizione sportiva di carattere professionistico in Europa.
È’ l’epoca d’oro del basket pistoiese, abbinato prima al marchio Maltinti Cucine, poi al brand Kleenex (fino al 1993/94), per arrivare agli ultimi sponsor Madigan, Rolly, Mabo e la proprietà della famiglia Carraro.
È il periodo del grande pubblico, dei grandi incassi, della costruzione del nuovo palazzetto: la società riesce in pochi mesi a trovare i fondi e le collaborazioni per costruire un impianto da 5.500 spettatori (l’odierno PalaCarrara) e viene ripagata da una grande affluenza di pubblico. Nella prima stagione nella nuova casa di via Enrico Fermi gli spettatori sono quasi 85.000 e il record assoluto viene segnato dalla gara Kleenex-Cantine Riunite Reggio Emilia, con 5.577 spettatori.
Per tanti anni Pistoia respira basket ai massimi livelli e la città ospita alcuni fra i più acclamati campioni di questo sport: nelle file dell’Olimpia giocano assi americani come Joe Bryant, Leon Douglas, Ron Rowan, Joe Binion, Dan Gay, e campioni italiani come Davide Ancilotto, Claudio Crippa, Vincenzo Esposito, Andrea Forti, Massimo Minto, Francesco Vescovi. Gli avversari e gli eventi di grande livello non si contano: oltre a tutti i grandi campioni degli anni ’80 e ’90 (Dino Meneghin, Sasha Danilovic, Antonello Riva, Carlton Myers, Bob McAdoo, Drazen Dalipagic, Dominique Wilkins, solo per citarne alcuni), merita menzione l’organizzazione della doppia partita amichevole Italia-Jugoslavia del giugno 1989 in preparazione ai Campionati Europei. Fino al 1999 quando arriva, dopo un anno travagliato, la retrocessione in A2, il titolo sportivo viene ceduto a Fabriano, ma a Pistoia la voglia di pallacanestro non muore e riparte sotto un’altra effige, fino ad allora dedicata esclusivamente al settore giovanile.
Risalita
Il Pistoia Basket, i cui colori ufficiali da sempre sono il bianco e il rosso (quelli del gonfalone cittadino), allestisce, fin dagli anni Novanta, anche una squadra senior, con la quale gravita nei campionati di Promozione e Serie D. Nella stagione 1998/99 conquista la promozione in C2 e l’anno successivo, il primo a Pistoia senza l’Olimpia, è seguita a ogni gara interna da 1000 persone. La vittoria del campionato di C Regionale nella stagione 1999/2000 (da neopromossa) e l’entusiasmo dimostrato dalla gente, spinge il giovane sodalizio biancorosso ad impegnarsi per dare qualcosa di più ad una città che, evidentemente, non può fare a meno della pallacanestro.
Grazie ad aiuti di privati ed alla collaborazione della Cassa di Risparmio, viene acquistato il titolo della Pallacanestro Castenaso, militante in serie B2: la dirigenza riporta a Pistoia sia numerosi ex giocatori dell’Olimpia, sia diversi atleti pistoiesi e in due anni il Pistoia Basket 2000 (questo il nuovo nome, dopo l’acquisizione del titolo di B2) conquista la promozione in B1.
Tornano i grandi sponsor
Dopo cinque anni di B1 (e una semifinale playoff nel 2005/06), al Pistoia Basket 2000 si torna a programmare in maniera concreta, grazie anche al rientro della famiglia Carrara nel pool degli sponsor. La formazione del campionato 2006/07 è costruita per vincere e, dopo alcune iniziali difficoltà, cambia passo con coach Maurizio Lasi in panchina, domina i playoff e ottiene la promozione in Legadue, vincendo anche il titolo di Campione d’Italia Dilettanti.
Nel primo anno di Legadue, la Carmatic raggiunge i play-off e viene eliminata al primo turno dalla Trenkwalder Reggio Emilia. Da lì inizierà un cammino per consolidarsi nel secondo campionato italiano di basket che porta, in primis, ad una salvezza sofferta (dopo l’arrivo in panchina di un allenatore che farà la storia del basket nostrano come Paolo Moretti) per poi crescere di anno in anno.
Tempo di leggende
Nel frattempo, da via Fermi passano giocatori di grande levatura (Tamar Slay, Gregor Fucka, Joe Forte, Jarvis Varnado per citare i principali) e dal 2011 entra, come title sponsor, l’azienda vivaistica Giorgio Tesi Group.
Il primo campionato si conclude con la finale playoff persa per 1-3 contro l’Enel Brindisi nella stagione che vede vestire il biancorosso uno degli eroi dell’argento olimpico del 2004 come Giacomo “Gek” Galanda con Dwight Hardy nominato Mvp del campionato.
Di nuovo in A
E’ il preludio a ciò che succederà l’anno successivo, ovvero la promozione in Serie A la notte del 22 giugno 2013 al termine di una stagione esaltante, condotta quasi sempre in testa al campionato e condita dalla prima finale di Coppa Italia per Pistoia, persa contro Trento. Nel cammino playoff, la Giorgio Tesi Group supera prima Scafati e poi Casale arrivando ad imporsi a gara-5 di finale contro la Centrale del Latte Brescia di fronte ad oltre 4000 persone in via Fermi.
Il salto nella massima Serie è sicuramente importante ma ancora più esaltante: Giacomo Galanda è il nuovo capitano, arrivano cinque americani poco conosciuti ma in grado di fare la differenza. Dopo comprensibili difficoltà iniziali, i biancorossi crescono di livello e si posizionano nella zona centrale della graduatoria cogliendo vittorie importanti contro i campioni d’Italia della Mens Sana Siena, espugnando il campo della Virtus Bologna e conquistando, all’ultima giornata, l’accesso ai playoff-scudetto. Fra l’incredulità generale, la Giorgio Tesi Group sarà capace di giocarsi i quarti di finale alla pari con la corazzata Milano (che poi vincerà il tricolore), venendo definitivamente sconfitta solo in occasione di gara-5, in un Forum d’Assago stracolmo e colorato dai quasi 1000 tifosi giunti da Pistoia.
Al termine della stagione, Paolo Moretti sarà premiato come “Allenatore dell’anno” e rimarrà a Pistoia che nel successivo campionato.
Fase di ricostruzione
Da lì inizia un percorso di volontà di consolidamento nella massima serie con squadre allestite in grado di conquistare la salvezza nel minor tempo possibile. Nell’estate 2015 il ciclo vincente viene considerato concluso e si separano le strade con coach Moretti: al suo posto arriva un nome che entusiasma la piazza come Vincenzo Esposito che rimarrà a Pistoia per tre anni togliendosi parecchie soddisfazioni come nella sua prima annata quando, grazie ad un iniziale filotto di quattro vittorie consecutive, porta la Giorgio Tesi Group per la prima volta nella storia da sola al comando della Serie A.
In quella squadra ci sono giocatori del calibro di Preston Knowles, Wayne Blackshear e Alex Kirk che regaleranno grandi emozioni al pubblico pistoiese. A febbraio 2016 la Giorgio Tesi Group partecipa per la prima volta anche alla Final Eight di Coppa Italia, ma perde ai quarti di finale contro Trento, e chiude la stagione con i playoff-scudetto contro Avellino ed il 6° posto in classifica al termine della regular season, miglior piazzamento mai ottenuto nella storia.
Non mancano le soddisfazioni anche nell’anno successivo, con ottimi talenti in campo e la conquista ancora una volta dei playoff dove Pistoia viene sconfitta per 3-1 dalla Reyer Venezia che poi vincerà lo Scudetto. Nell’estate 2018 coach Esposito saluta Pistoia: nel 2019 Pistoia vara la “linea verde” ma con scarsi risultati e così i biancorossi scivolano al 16° posto, con annessa retrocessione, ma i problemi societari di Torino portano punti di penalizzazione e salvezza per Pistoia.
L’anno successivo è ancora più complesso: in panchina arriva un coach giovane come Michele Carrea, il nuovo direttore sportivo è Marco Sambugaro e proprio quando la squadra sta iniziando a carburare, lo scoppio della pandemia da Covid-19 che sconvolge l’intero pianeta mette la parola fine al campionato.
Sofferenza e orgoglio
Passano settimane e mesi complicati e, nella primavera 2020, la società decide a malincuore, ma per il bene ed il futuro del club stesso, di ricollocarsi in Serie A2. Il campionato 2020/21 è, indubbiamente, il più strano della storia: si gioca in palasport chiusi al pubblico causa pandemia, ogni giocatore e membro dello staff deve sottoporsi a controlli ferrei e continui, scoppiano focolai in successione e quell’annata si conclude con l’eliminazione al primo turno playoff contro Napoli.
Nell’estate 2021, però, parte un nuovo ciclo: sulla panchina di Pistoia arriva coach Nicola Brienza e l’inizio è col botto visto che a settembre, a Lignano Sabbiadoro, il Pistoia Basket ancora sponsorizzato Giorgio Tesi Group vince la Supercoppa di A2 imponendosi prima nel proprio girone di qualificazione e poi superando nei quarti di finale San Severo, in semifinale Chiusi e in finale Treviglio per 76-70.
Con questa carica emotiva, i biancorossi disputano una buona regular season che coincide con il lento e moderato rientro sugli spalti del pubblico arrivando a lottare fino a gara-5 di semifinale playoff in casa della Tezenis Verona che poi salirà in Serie A.
Progetto vincente
E’ il preludio ad un nuovo percorso vincente: con capitan Gianluca Della Rosa e Lorenzo Saccaggi in regia, viene costruita una squadra dinamica e pronta a dire la sua nel campionato 2022/23, individuando due americani che risulteranno decisivi come Zach Copeland e Jordon Varnado. Dopo una buona regular season, Pistoia elimina nei quarti di finale playoff Piacenza e ribalta il pronostico in semifinale contro Cantù: sotto 0-2, i biancorossi vincono gara-3 e gara-4 in un PalaCarrara strapieno e piazzano l’impresa nella “bella” in campo neutro a Casale Monferrato grazie ad una rimonta pazzesca nell’ultimo quarto sospinta dalle triple di capitan Gianluca Della Rosa.
Non solo: Pistoia, nonostante fosse indietro nel ranking, si ritrova addirittura col fattore campo in finale contro Basket Torino ed il 3-1 finale riporta i biancorossi in Serie A.
Futuro tracciato
Il resto è storia recente: la Serie A con un nuovo importante title sponsor come Estra, prestazioni monstre come le vittorie in casa di Milano e Virtus Bologna, la seconda qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia a Torino e la vetrina per un gruppo di americani, e italiani, che rimarranno nella storia. Da Charlie Moore a Payton Willis, passando per Derek Ogbeide, Ryan Hawkins e ancora Varnado.
Nel frattempo, ad aprile 2024, un cambio storico di proprietà: il pacchetto di maggioranza del club viene rilevato dalla East Coast Sport Group Italia capeggiata dall’ex giocatore Ron Rowan. L’impatto col basket europeo, però, è tosto: la squadra, dopo un buon avvio in campionato, scivola lentamente verso il fondo della classifica di Serie A e, a marzo 2025, viene nominato il nuovo presidente che è Joseph David.
L’Estra Pistoia, purtroppo, sul campo retrocede in A2 a inizio maggio 2025. Il 21 settembre 2025 inizierà una nuova avventura nel secondo campionato italiano di basket.